PONTILE  INGLESE

Sentimi,
non attraverso il suono della voce,
sentimi nel silenzio che sovrasta
le mie serate messe in croce
quando più niente basta
a riempire l’assenza che mi lasci.
Sentimi nel respiro che s’acquieta
le rare volte che t’accosti
e dentro mi rinasci, in me trasfusa
come estuario di fiume.

Sentimi,
non le parole, ma l’angoscia chiusa
ascolta delle attese
quando immemore frange la risacca
sulle fiancate del Pontile Inglese
dove m’inchioda l’ultimo bagliore
del sole naufragante
e s’invola il pensiero-cormorano
altoplanante nel libeccio teso.

© Francesco Indini 2010