IL PRATO DIETRO CASA
C’è un prato dietro casa ove tornare,
tra ricordi e rovine,
a ritrovare il tempo dell’estate;
inerte il peso delle membra
affidate al ristoro del trifoglio,
sentirsi lievi tanto da smorire,
trascolorare come l’ombre chiare
e brevi ed ineguali,
quasi contorni incisi
che il giorno crea tra queste pietre vive,
ubriache di lucertole e narcisi,
o sperdersi coi pollini librati
nell’abbaglio d’agosto.
C’è, dietro casa, un posto accanto al muro
dove il fico bastardo
ha disegnato mappe e itinerari,
percorsi indecifrabili e contorti
che tu solo conosci e che t’accorgi
d’aver cercato altrove, brancolando.