Coco Lafungia




Caro fratello
come che avetti a dirti nella preceduta lettre sabbato passato siamo dati la festa che non si chiama festa ma bensì cacchitiello parti e solamente San Diatoro sape lo perchè datosi che cacchitielli non cene stanno e non parte nessuno che anzi l’invitati quando che stanno strafocando non si spostano manco coi cannonati.
La quale essendo che l’ospiti dovevano venire alle ore otto emmezza moglierima si ha vestuta alle ore due che pareva l’Atraviata con quella sciamberga bianca luccicante e con un mazzo di grisantemi in mezzo alle menne.
E questo noè niente che mi dovevi vedere a me quando che mi ho mettuto il fracco nero che con quelle code appizzo mi parevo una mita.
Ogni modo ha venuta l’ora e tutta l’aggente è principiata a pervenire che io avevo fittato pure un maggior duomo che si stava fermo di coste alla porta e pronunciava l’invitati critando mano mano che trasevano come che si usa nella cristocrazzia. Ecquì ti voglio che la prima frusta è stata come si ha presentato comparima la quale apposto del nome proprio gli è detto al maggior duomo lo stranome di cui quello è critato serio serio: Diamano Pezzadicantro essignora!
Basta caro fratello comocazzo sia sia la casa si ha riempiuta di signore e signori che accome andavano vestuti mi pareva l’atto primo della vedova allecra di cui moglierima fuggiva di una vanda e laltra a salutare tutti e a fargli gli odori di casa. Nel fammentre io e comparima Diamano ci avevamo roccati a un pizzulo che a me il cueddo mi aveva tostacchiato che mi scattereggiava la cervicale per via di quell’imberda di cravatta affarfalla che m’impicava.
Eddecco che ha passato il cambariere colla quantiera dei biccherini che la teneva in quelibrio con una mano sola alla quale comparima ha fatto per cacciarsi una mosca della recchia che la guatiera sene ha volata a direzzione del lampatario di cui è principiato a piovere rasoglio accielo aperto e il peggio era che nessuno teneva la umbrella e si hanno suppacchiati tutti che a qualche duno gli ha pervenuto puramente il bicchiere dietrovia il coccolo nel mentre che la guantiera gli cedeva dritta dritta sulla copo di moglierima che è suonata como una capasa vacante.
E beno male che quando è festa è festa e tutte le salme finiscono in gloria la quale dopo il primo trassè colamento acchi più diceva allecria allecria che comparima Diamano si aveva fatto a rizzo e non teneva più la faccia per lo scuerno.
E mò è che non ci mancava il benediddio che acchi più strafogava e io solamente non potevo preglutire essendo che si aveva percluso il cannanoce e stavo tutto confusionato che mi hanno rappresentato Monsignore gli sono detto piacere signora che bella toletta che portate. E datosi che non potevo mangiare sono pensato bene che mi bevevo quarche cosa e mi ho vicinato alla banca dove che ci stava una suppiera quanto una lemba piena di poncio che telo dovevi pigliare col coppino. E non vuoi che comparima piglia e mi tuzza propio nel mentre che stavo sommergendo il coppino? Alla quale mi ha discivolato tutto il razzo nel rasoglio e mentre che melo stavo scotolando alla sconduta mi hanno rappresentato il Sindico che gli sono dato la mano e abbiamo rimasti collati.
A questo mettici di sprappiù che Monsignore ha posto un piede sobbra un bocconotto eddè fatto un sciulacchio a siluro che è fuggito per sei metri di culatterra sciovertando una quindicina d’invitati che le biasteme manco la chiazza del pesce altro che cristocrazia.
Inzomma caro fratello ne hanno succiesse di tutti colori che puramente un incerto Norevole Cogliati che stava fando un piccolo comizzio è ischiaffato una manata sulla banca proprio dove che moglierima aveva sestimato la torta di gioccolata la quale gli è zillata in faccia che pareva Otello a come si aveva fatto nero fino alla zella. E tu ficurati moglierima che a questi rinfrangenti gli slivano le vampe manco Giovanna Darco arrogo e diceva noè niente noè niente colla voce fina e tremolante come se stava spilando lultimo sospiro e quando che è andata per stusciare il Norevole con una mappina gli è pittata nera pure la camisa bianca.
Basta scendo avanti di questo barbaro modo ha finito il cazzatora di cacchitiello la quale quando sene hanno andati tutti gli sono detto a moglierima che di mò avanti è più meglio che le monete cele fottiamo di qualche altra maniera che non voglio più vedere monsignori di culatterra e norevoli bianchi pittati a nero.
Ti saluto morto e sono tuo fratello

COCO LAFUNGIA

 

© Francesco Indini 2010