Il soprannome gli deriva dal fatto che è estremamante trasandato, indossa pantaloni logori, stazzonati e con le toppe ("pezze") anche di colore diverso, una camicia che, dal bianco originale, è diventata giallo-ocra per l'usura del tempo.   E' il compare più anziano e più vicino a Coco Lafungia, gli è molto affezionato e frequenta la sua casa quotidianamente, anche perchè , non avendo mai un soldo in tasca, riesce sempre a scroccargli qualche bicchiere di vino.   Appare un po' "suonato", distratto, con la testa fra le nuvole, ma in realtà è uno spirito arguto, ha la battuta sempre pronta al momento giusto ed è sempre quello che trova le soluzioni giuste nei momenti difficili.
E' stato lui il responsabile che ha trasportato la salma di nonno Diamano dall'ospedale del nord Italia a Brindisi a bordo della "Giardinetta Belvedere" con le tragiche conseguenze che ne derivarono... (vedi "Coco Lafungia & Compari").
Nelle rappresentazioni teatrali è "l'attore di spalla".



E' il confusionario, ignorante e pacioccone, ingenuo al punto da pagare spesso le conseguenze della sua eccessiva credulità. Nel presentarsi afferma d'essere "di professione Villano", beve più vino di un intero plotone di alpini, è sposato con Sisina Pipitone, la più cara "commare" della moglie di Coco, è piuttosto grassoccio, bassino, cammina strascicando i piedi nei suoi enormi scarponi gialli da contadino che calza estate e inverno.
E' quello delle proposte assurde, proposte che, se ascoltate e realizzate, conducono a conseguenze tragiche per tutti (vedi "E All'Urtumu Pani E Cipodda e "Le Lettere Di Coco Lafungia).




Così soprannominato perchè è un timido ed ha paura di tutto e di tutti, in particolare delle "anime" e dei fantasmi: è lui che sviene due volte durante le esequie del nonno Diamano e rischia un colpo apoplettico quando Pezzadicantro propone di "serrare le gambe al nonno" (vedi "Coco Lafungia & Compari" e "Le Lettere di Coco Lafungia")  E' anche lui contadino e cammina in modo strano, a piccoli passettini e quasi sempre sfiorando le pareti con la spalla e guardandosi intorno con circospezione.   Entra spesso in collisione con  Pipetto Menzarecchia che lo accusa di essere "biastemo" poichè non beve vino.



E' la tipica figura del mezzo tonto ("ribbambito", come lo chiama Coco), caparbio e ostinato, cocciuto e sempre convinto di avere ragione anche quando sbaglia e... sbaglia sempre.
E' piuttosto corpulento, con un gran testone dai capelli neri e ispidi, la fronte bassissima, quasi interamente occupata dalle foltissime sopracciglia cespugliose.
Entra spesso in contrasto con Coco che tenta invano di farlo ragionare senza, per altro, riuscirci mai (vedi "Coco Lafungia & Compari")
Di lui si dice che, investito da un camion nei paraggi di Porta Mesagne, abbia sfondato con la testa il cofano dell'automezzo danneggiandolo gravemente e  uscendone illeso.



Così soprannominato per il fatto che cammina in maniera particolare, con le ginocchia leggermente piegate e il busto rigido, come se... se la fosse fatta addosso.
E' il tipico personaggio delle "figuracce" in quanto non esita ad esprimere in parole qualsiasi cosa gli passi per la mente e, in genere, ciò che gli passa per la mente non è mai raccomandabile... E' infatti uno "sboccato" come lo definisce la moglie di Coco, dalla parolaccia facile e... colorita.



© Francesco Indini 2010